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Il Salento Bizantino

Aggiornamento: 24 apr

Un itinerario insolito e affascinante


CHIESA DI SAN PIETRO - OTRANTO
CHIESA DI SAN PIETRO - OTRANTO

La civiltà bizantina ha segnato profondamente il territorio salentino permeando per lungo tempo la cultura di questo territorio, anche oltre il periodo di influenza diretta. Infatti, scomparsa la Bisanzio politica e militare dalla Terra d'Otranto, non scomparve però l'arte bizantina, così come non scomparve tutto quanto di "bizantino" esprimeva la vita quotidiana.  "Bisanzio" continuava a durare nel Salento anche durante la dominazione normanno - sveva, fino agli Angioini e, per certi aspetti, fino all'età aragonese. Seguendo le ricche testimonianze che questa cultura ha lasciato nel Salento si può realizzare un interessante itinerario tra le bellezze artistiche della nostra terra. Una prima tappa è rappresentata dalla Chiesa di San Pietro a Otranto, una costruzione che risale al periodo tra la fine del IX e l'inizio del X sec. 


CHIESA SAN PIETRO - INTERNO
CHIESA SAN PIETRO - INTERNO

La chiesa, che sorge sulla parte più alta della città, presenta una pianta a croce greca, 3 navate sorrette da 8 bellissime colonne ed è sormontata da una piccola cupola. Poco resta degli affreschi, realizzati in più fasi, che adornavano questo piccolo tempio, tuttavia, nella navata sinistra si possono ammirare le scene evangeliche della Lavanda dei piedi e dell'Ultima Cena datate al X sec.

Sempre alla ricerca delle testimonianze della pittura bizantina ci possiamo spostare a Muro Leccese per visitare la Chiesa di S. Marina


SANTA MARINA - MURO LECCESE
SANTA MARINA - MURO LECCESE

Isolata a pochi passi da un menhir fu costruita nel IX sec. appena fuori le mura che tagliavano di traverso l'antica via Salentina. La chiesa è in un' unica navata rettangolare, coperta da una volta a botte divisa da pesanti archi in tre piccole campate sostenute da grossi pilastri. La singolare importanza di questa chiesa bizantina è data dal fatto che essa contiene il più antico ciclo di affreschi sulla vita di San Nicola di Myra in tutto l'arco mediterraneo, di estremo interesse, anche un affresco raffigurante l'Ascensione del Cristo confrontabile con affreschi francesi del XII sec. a confermare le penetrazioni culturali occidentali nell'ambito figurativo pugliese. Lasciato Muro possiamo dirigerci verso Poggiardo alla volta della Cripta di S. Maria.

CRIPTA SANTA MARIA DEGLI ANGELI - POGGIARDO
CRIPTA SANTA MARIA DEGLI ANGELI - POGGIARDO

Sorta intorno al Mille, dopo un lungo periodo di attività di culto, nel secolo XV cominciò ad essere trascurata e ad andare, inevitabilmente, in disuso. Nel 1929, venne riscoperta e gli affreschi furono staccati e restaurati. Gli affreschi restaurati, oggi custoditi nel moderno museo nella villa comunale in Piazza G. Episcopo, appaiono simili nel trattamento delle fisionomia a quelli della cripta di S.Biagio a S.Vito dei Normanni. Oltre agli affreschi si può anche visitare l'antica Cripta con le pregevoli copie in Via Don Minzoni. Altre importanti testimonianze bizantine le troviamo a Vaste nella Cripta Dei SS. Stefani


CRIPTA DEI SS. STEFANI - VASTE
CRIPTA DEI SS. STEFANI - VASTE

Scavata intorno all’anno mille, la Cripta è divisa in tre navate absidali corrispondenti alle tre aperture del prospetto, delimitate da due file di tre pilastri ciascuna a sezione quadrangolare, collegate tra di loro, nella parte superiore, mediante archi. La  cripta dei SS. Stefani può considerarsi "una vera pinacoteca". Conteneva in origine oltre 50 affreschi, dipinti nell’arco di almeno cinque secoli (XI – XV). Purtroppo, per l’incuria e i vandalismi, circa una ventina si presentano quasi totalmente abrasi e distrutti o in gran parte scrostati e irriconoscibili. Si può, comunque, ammirare una scena della Visione di S.Giovanni di altissima qualità artistica. Il nostro itinerario prosegue verso Carpignano dove troviamo la Cripta di S. Marina e Cristina.

CRIPTA DI SANTA MARINA E CRISTINA
CRIPTA DI SANTA MARINA E CRISTINA

Splendido esempio di chiesa rupestre a doppia navata bi-absidata. Vi si accede attraverso due ampie scalinate. La cripta è divisa in due navate secondo una struttura che caratterizza il rito tra il X e l'inizio dell'XI sec. L'affresco più antico, risalente al 959 d.C., è attualmente il Cristo Pantocratore del gruppo dovuto al pittore Teofilatto, come si può leggere nella lunga iscrizione dedicatoria. Posto nell'abside principale, il Cristo è fiancheggiato dalle figure dell’Annunciazione: l’Arcangelo Gabriele e la Vergine Maria. Nell’absidiola sinistra il Cristo in Trono appartenente a un gruppo di affreschi del pittore Eustazio, con a fianco la Vergine col Bambino. Tale composizione, come conferma la data dell'iscrizione, risale al 1020. Attorno al XIII sec. risalirebbe il trittico affrescato sull'unico pilastro tufaceo rimasto: S. Teodoro, S. Nicola e S. Cristina

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