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Ex cava di bauxite

Appena fuori Otranto, sulla litoranea che porta a Badisco, Santa cesarea e Castro, nelle vicinanze del Faro Palascìa e della Torre del Serpe, si trova un affascinante giacimento di terra rossa, detto “La cava di bauxite”.  Il segreto della sua bellezza è tutto nei colori: rosso e verde, così brillanti da apparire surreali anche se fotografati senza filtri.

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La Storia

Quello che rende speciale questa ex cava, dismessa sul finire degli anni '70 e poi abbandonata, sono proprio quei residui di bauxite (un minerale da cui si ricava l'alluminio) che attribuiscono alla sua roccia un colore rosso acceso, che ricorda la ruggine. A guardarsi intorno, circondati dalla roccia alta e scoscesa, senza rumore attorno e immersi nella vegetazione selvaggia, sembra di essere stati catapultati su Marte.

Ma non è tutto: l'uomo per decenni in questo luogo ha scavato la terra per appropriarsi del prezioso minerale, andando a creare un enorme cratere, una sorta di canyon. A un certo punto, però, si è scavato così tanto da trovare la falda. Così, la natura con il tempo si è ripresa ciò che era suo: la voragine della cava è stata lentamente colmata dalle infiltrazioni. Goccia dopo goccia, si è formata una pozzanghera che oggi è un bel laghetto. E, anche in questo caso, il perossido di ferro di cui è ricca la bauxite attribuisce all'acqua un colore verde smeraldo, quasi innaturale per quanto brilla. Se a questo si aggiunge che all'orizzonte si vede l'azzurro del mare, su cui svetta il Faro della Palascìa, il punto più a Oriente d'Italia, il quadro è completo.

La visita a cavallo

Uno dei modi più belli per esplorare la ex cava di bauxite è di andarci a cavallo (anche in notturna) grazie ai tour organizzati dal Circolo Ippico Tumara di Otranto. Lo può fare anche chi non è mai salito su un cavallo sia perché gli animali sono molto docili, sia perché un istruttore esperto affianca i principianti spiegando loro come salire e come guidare il cavallo lungo il percorso.

Il tour si snoda all'interno dei sentieri naturalistici del Parco regionale naturale Costa di Otranto, Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, costeggiando l'antico monastero di San Nicola di Casole. Scendendo lungo una mulattiera, si avrà anche la possibilità di vedere da vicino il Faro della Palascìa, che guarda a Oriente e, se il cielo è terso, da qui sarà possibile anche ammirare le montagne della vicina Albania. Ma, naturalmente, il punto forte della passeggiata a cavallo è proprio la cava con il suo laghetto.

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Come arrivare al Laghetto Rosso

Il faro di Punta Palascia è raggiungibile dalla strada litoranea che da Otranto porta verso Santa Maria di Leuca. A pochi chilometri a sud di Otranto, giunti in prossimità di una caserma militare, è necessario proseguire a piedi attraverso un sentiero scavato nella roccia molto apprezzato dagli appassionati di passeggiate e trekking. Il percorso si snoda tra scogliere e tratturi, rivelando scorci estremamente suggestivi, avvolti dai profumi della macchia mediterranea.​​

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