top of page
< Indietro

Corigliano d'Otranto

Un labirinto di vicoli stretti e corti nel cuore della Grecìa Salentina dove il barocco leccese e l’antica influenza greca convergono

Corigliano d'Otranto

Situato nel Salento, appartiene alla storica regione della Grecìa Salentina, un'isola linguistica di nove comuni in cui si parla il grico, un antico idioma di origine greca.

Il territorio fu abitato da civiltà protostoriche, testimoniate dai resti megalitici di specchie, dolmen e menhir. La fondazione del paese è incerta e potrebbe risalire al periodo della Magna Grecia, al periodo romano o addirittura al periodo pre-romano con i Messapi. Del periodo romano resta il tessuto urbanistico del centro storico nel quale, fra via Capiterra e via Cavour, è individuabile un rettangolo abitativo strutturato su lotti corrispondenti a multipli o sottomultipli dell'actus romano. Allo sviluppo del piccolo centro contribuì il cenobio basiliano di San Giorgio costruito nel IX secolo e nel quale era attiva una scuola di lingua greca e cultura bizantina che lasciò numerosi codici greci, ora custoditi in importanti biblioteche. Questa decadde alla fine del XV secolo con la distruzione del monastero di San Nicola di Casole di Otranto, del quale costituiva una grancia.

Assolutamente da visitare il Castello De' Monti il quale rappresenta, secondo le parole di G. Bacile di Castiglione, il «più bel monumento di architettura militare e feudale del principio del Cinquecento in Terra d’Otranto», e certamente costituisce l’esempio più riuscito del passaggio dalle torri quadre medievali a quelle rotonde rinascimentali.
L’adeguamento alle nuove esigenze belliche, con l’introduzione della polvere da sparo, portò quindi, nel XVI secolo, alla rivoluzione architettonica del castello, che si munì di un profondo fossato e di strutture difensive agili ed efficaci, come le cortine con gli spalti e le quattro torri circolari, abbellite con fregi, dedicate a quattro santi legati a quattro virtù cardinali.

Oggi il castello di Corigliano d’Otranto continua a esercitare il suo fascino attraendo visitatori da tutto il mondo, grazie anche a  una gestione sperimentale che vede impegnate tre imprese culturali e il Comune di Corigliano d’Otranto. Negli spazi del Castello immagini, suoni e visioni prendono forma e riverberano attraverso un laboratorio multidisciplinare aperto al territorio che mette in dialogo storia, architettura, fotografia, cinema, creazioni musicali, cibo e artigianato riletti in chiave contemporanea.

Un’altra cosa da vedere a Corigliano è l’Arco dei Lucchetti, in Vico Freddo, che delimita l’ingresso di un cortile, ed è caratterizzato da elementi di spoglio monolitici realizzati con la nostra pietra leccese. Queste decorazioni sono tipicamente medievali, mentre l’arco è romanico, e ricordano quelle dei portali degli edifici ecclesiastici del Romanico otrantino, mentre risultano delle epigrafi databili al 1497.

La Chiesa di San Nicola Vescovo fu realizzata al posto della cappella, presente precedentemente, conservando alcune particolarità della struttura, come il portale d’ingresso. Ha una pianta a croce latina a tre navate sorrette da colonne, e nel corso dei secoli ha subito diverse modifiche, tra cui l’aggiunta di un pregevole pavimento a mosaico che raffigura scene bibliche.



  • Facebook
  • Instagram

© Made with love by Otranto Welcome

bottom of page