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Castro

Caratteristica cittadina di mare situata all’interno di una baia, Castro è uno scrigno di tesori a picco sul mare cristallino

Castro

Situato lungo la costa orientale del Salento, a meno di 30 km dal Capo di Santa Maria di Leuca, Castro è un antico borgo medievale in cui vivono oggi duemilacinquecento anime – che in estate si elevano all’ennesima potenza – incorniciato dal mare incantevole e dalla rigogliosa vegetazione che le valgono l’appellativo di “perla del Salento”.


La fama di Castro affonda le radici nel florido passato quale erede della romana Castrum Minervae, dove Virgilio colloca il primo approdo di Enea in Italia dopo la fuga da Troia in fiamme.


Nel corso degli scavi che hanno interessato il borgo di Castro nel 2007 sono state trovate tracce di un santuario presumibilmente dedicato a Minerva, l’Atena dei Greci, che confermerebbe la leggendaria Castrum Minervae come approdo del mitico Enea, cui si aggiunge il rinvenimento nel 2015 del busto di una statua di grandi dimensioni risalente al IV secolo a.C. che potrebbe raffigurare la dea Minerva. Una miniera d’oro per gli appassionati di storia e di archeologia!


Visitare Castro Superiore, l’antico borgo


Posizionato su un promontorio, in una splendida location panoramica, si trova Castro Superiore che ospita le attrattive culturali, storiche e artistiche più importanti del borgo: il Castello, la Chiesa di Maria Santissima l’Annunciata (meglio nota come la Cattedrale), la cinta muraria (che si sviluppa per un perimetro complessivo di circa settecento metri) e, chiaramente, il borgo antico con i suoi vicoli stretti e le candide viuzze, animati di case e botteghe, che sfociano su balconcini e guardano al mare, invitando a spingere l’occhio oltre la linea dell’orizzonte.


Il Castello Aragonese


Costruito intorno al XIII secolo sulle rovine di un castello preesistente con il ruolo di difesa del regno dalle invasioni straniere, il Castello si sviluppa su una superficie di 1.200 m2 (di cui 900 occupati da un’imponente struttura muraria e 300 da un cortile interno a forma rettangolare).


Al pianterreno si trova la sede del MAR (Museo Archeologico di Castro) che espone il busto in pietra leccese di Atena, oltre alla mostra permanente Castrum Minervae tra Greci e Messapi allestita con importanti reperti preistorici, messapici, illirici e medievali ritrovati durante le campagne di scavo che hanno interessato il territorio nell’ultimo decennio.


La Chiesa di Maria Santissima Annunziata


Edificata nel 1171 sulle rovine di un tempio greco, la Cattedrale si affaccia su Piazza Vittoria, cuore pulsante di Castro, e si compone di una navata con tre piccole absidi centrali e una parte posteriore formata da due cappelle e dall’altare al centro.


La facciata, il transetto e il portale laterale conservano parte della precedente struttura romanica, mentre sul fianco sono incorporati i resti di una chiesa bizantina a croce latina. I suoi interni custodiscono due tele che ritraggono la Madonna Annunziata e altre che rappresentano scene della vita dei santi, tra cui un quadro della Pietà del XVI secolo.


Visitare Castro Marina, tra grotte e mareù


Alla bellezza del borgo antico si unisce lo splendore del mare dall’acqua cristallina che si tinge di sfumature verdi smeraldo e lasciano intravedere i fondali, ampi e luminosi, e il ricco mondo sottomarino.


Lungo la costa frastagliata, priva di spiagge sabbiose, sono presenti varie grotte, alcune visitabili a piedi, altre in barca, tra cui spiccano Grotta Romanelli (la prima grotta italiana con resti d’arte parietale risalenti al Paleolitico, purtroppo chiusa al pubblico) e Grotta Zinzulusa (l’unico sito carsico italiano segnalato dal Karst Waters Institute tra i dieci al mondo meritevoli di essere tutelati) che tra stalattiti e stalagmiti nasconde una bella leggenda.


La Zinzulusa e la Romanelli sono ritenute le due grotte più importanti del litorale e tra loro si estende il primo Sentiero Blu del Salento, un itinerario subacqueo che si snoda a circa sette metri di profondità tra cernie, saraghi e molluschi colorati.


Ti segnalo inoltre Grotta Azzurra, nota per il riverbero delle sue acque sulle pareti, e Grotta Palombara, caratterizzata da una volta alta una trentina di metri e dal mare color smeraldo che precede l’ingresso.


Castro Marina ospita il Porto Vecchio dove fino a qualche tempo fa sostavano le barche a remi (che oggi trovano alloggio al Porto Nuovo) e le lampare, imbarcazioni particolari che si avvalevano di luci per attirare i pesci, oltre alle donne che con amore e dedizione riparavano a mano le reti danneggiate di mariti e figli dediti alla pesca.


Grotta Zinzulusa: la leggenda


Attorno alla genesi di Grotta Zinzulusa circola una graziosa leggenda.

Si narra che l’antico barone di Castro fosse un uomo tanto ricco quanto avaro e al fine di ridurre le spese al minimo, mandava in giro la figlia vestita di stracci. La situazione si protrasse fino al giorno in cui arrivò una fata buona che liberò la giovane degli stracci e li lanciò in aria, consegnandoli al dio Eolo che li depositò davanti all’ingresso della grotta dove si pietrificarono, generando stalattiti e stalagmiti di indicibile bellezza. Il nome Zinzulusa sarebbe legato al termine dialettale salentino “zinzuli” che sta per brandelli, stracci, panni appesi e che ricordano le formazioni calcaree.


La fatina si occupò anche delle sorti dell’avaro barone, relegandolo all’interno della grotta e lasciandolo sprofondare negli inferi: l’emissione delle acque provenienti dal sottosuolo formarono il laghetto Cocito, abitato da specie di crostacei che si dice siano divenuti ciechi dopo aver assistito al prodigio.


Visitare Castro e respirare l’atmosfera di altri tempi


La prima cosa che ti chiedi, quando giungi a Castro, è se il tempo non si sia fermato qualche decennio fa, all’epoca in cui la dimensione umana era la regola, non l’eccezione.


Castro appare fin da subito come il luogo ideale per dimenticare lo stress e il caos cittadino e lasciarsi cullare da emozioni in grado di coinvolgere corpo e anima, con le bande di bambini che giocano in piazza sotto gli occhi degli anziani, i profumi della cucina verace che filtrano dalle imposte e il silenzio sacrale che regna nelle ore pomeridiane quando tutti si rintanano nelle loro case per fare la siesta.



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